Il suo curriculum parla da solo. Ha fatto parte del cast dei più importanti musical in circolazione in Italia (Grease, regia di S. Marconi; Rent; My fair lady, Alta società e Hairspray, regia di Massimo Romeo Piparo; Questi cinque anni). Ora, dopo l'entusiasmante esperienza ne La Bella e la Bestia, prima produzione italiana di Stage Entertainment, torna a far parte del cast di Jesus Christ Superstar, di Andrew Lloyd Webber & Tim Rice, sempre per la regia di Piparo, nel quindicesimo anniversario dal debutto in Italia.
Lui è Cristian Ruiz; Teatro.Org lo ha raggiunto telefonicamente durante una breve pausa del tour 2010/2011 di JCS. In questa intervista il performer ci parla del significato di questo spettacolo, in relazione al doppio ruolo che interpreta (Simone Zelota/Pietro). E, a questo proposito, esordisce così:
Ormai abbiamo capito che Cristian Ruiz non può interpretare un personaggio unico. Quando il regista mi convocò per interpretare Simone, io gli chiesi se potevo cantare anche la canzone di Pietro, Could We Start Again, che a me piace molto. La cosa era fattibile, ma avrei dovuto interpretare in toto il personaggio di Pietro, per esigenze legate alla produzione originale Really Useful, sicché accettai di calarmi in questo doppio ruolo.
E come sono questi due personaggi?
Nella mia fantasia, Simone e Pietro sono due facce della stessa medaglia: una persona disposta a lottare, un po’ terrorista (Simon nel primo atto), che si contrappone alla paura di un uomo semplice (Peter, nel secondo atto). C’è da dire che spesso nelle persone più aggressive sì possono riscontrare livelli di paura elevati.
Tu fai nuovamente parte di questo spettacolo dopo l’esperienza de La Bella e la Bestia. Che significato ha avuto per te?
Jesus e La Bella e la Bestia rispondono a due concezioni spettacolari completamente diverse. Paradossalmente, io trovo questo spettacolo più “leggero”, perché ne La Bella e la Bestia ero cover e c’era l’ansia di dover entrare in scena anche all’ultimo momento e la separazione, a livello narrativo, tra una scena e la successiva risulta netta. In Jesus Christ Superstar, invece, si ha la sicurezza di restare quasi sempre in scena durante lo spettacolo; senza dimenticare che è uno spettacolo breve, dura due ore compreso l’intervallo, quindi è abbastanza difficile che il pubblico si distragga. Detto questo, terminate le repliche milanesi de La Bella e la Bestia, ho deciso di optare per uno spettacolo in cui interpretare un personaggio. Diversamente, sarei stato disposto a rimanere fermo per un anno. L’esperienza di swing è stata formativa, ma è qualcosa che già faceva parte del mio bagaglio professionale.
I tuoi personaggi come si pongono rispetto all’attualizzazione della figura di Gesù?
Jesus riflette davvero realisticamente quello che succede nella vita quotidiana di qualsiasi essere umano. Nel momento in cui comincia ad acquistare notorietà arrivano gli ostacoli, che, secondo me, sono uno “specchio” della sua personalità; per il Buddismo sono dei “demoni”, ossia le esternazioni nel nostro ambiente dei limiti che ci poniamo. Simone vuole che Gesù lotti, ma non ha il coraggio di prendere in mano la situazione in prima persona. Pietro incarna la delusione di un amicizia, con la sottile differenza che Gesù è già al corrente del fatto che sarà rinnegato.
E se Erode rappresenta l’elemento ridicolo del potere, il popolo, nelle scene in cui interagisce con Pilato e chiede la crocifissione di Gesù, cosa rappresenta?
Lo si vede anche nell’attuale situazione italiana: tendiamo a seguire il più forte. Pilato è la forza della legge, non c’è possibilità di scegliere. Oltretutto, nello spettacolo non compare la figura di Barabba (presente nei Vangeli, n.d.r.) e penso che gli autori Webber & Rice abbiano voluto sottolineare come quella che viene chiamata The Mob (La massa) decida di punire Gesù per non aver agito come loro si aspettavano.
Prossime tappe del tour di JCS saranno: Rimini, Assisi, Lugano (Svizzera), Bergamo, Torino (dal 14 al 16 dicembre), Genova e, dal 31 dicembre al 2 gennaio 2011, a Bologna, per poi proseguire fino a febbraio. Ma Cristian promette al pubblico che molto presto tornerà sul palcoscenico a cantare e ballare in un nuovo progetto, che coinvolgerà nuovamente città che, attualmente sono visitate dal tour di JCS… Per il momento, non possiamo saperne di più, per cui Cristian ci saluta dandoci appuntamento “Alla prossima!”